Album foto: "Ritorno di una spedizione"
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Tra due lanci di pallone, andiamo a fare una visita a un gruppo dei nostri compagni di ritorno di una spedizione sul continente antartico. Erano partiti quattro mesi fa per provare a raggiungere la stazione russa di Vostok, a duemila chilometri di distanza, mentre prelevavano delle carote di ghiaccio lungo il percorso. Sfortunatamente, dei guasti sui veicoli che avevano molto sofferto durante un'altra spedizione l'anno prima e le brutte condizioni meteorologiche che impedivano l'arrivo di pezzi di ricambio che doveva paracadutare un aereo americano non avevano permesso il pieno successo di questa spedizione. Erano dovuti tornare indietro prima di raggiungere Vostok.
Cominciamo a discernere i veicoli della spedizione. |
Ci avviciniamo dei veicoli di questa spedizione. Sono sostati secondo cinque righe paralleli nella direzione dei venti dominanti. Queste permette di limitare la formazione di cumuli di neve. |
Vediamo qui uno degli elementi della carovana, è costituito di un mezzo cingolato Hotchkiss HB40 "Castor" attaccato a una "roulotte" montato su degli sci e a una slitta. |
Vediamo uno dei cinque mezzi HB40.
Le Spedizioni Polari Francesi (EPF) hanno fatto sviluppare questi veicoli
di capacità superiora agli Weasel. Sono stati usati per la prima volta
nella Groenlandia durante la campagna EGIG 2 (*) [1967-1968] poi sono
stati trasportati in Terra Adelia. (*) Se conoscete il francese, potete vedere "l'Histoire des Pôles" sul sito dell'AMAEPF (Amicale des Missions Australes Et Polaires Françaises): Histoire des pôles Les premiers grands programmes scientifiques internationaux. L'expédition glaciologique internationale au Groenland 1967-1968 (EGIG 2) |
Stiamo per ripartire dopo questa breve visita. Si vede al secondo piano una delle slitte il cui contenuto è protetto da un telone di plastica. |
Ritorniamo verso la base. Ci accorgiamo, ancora lontano, l'arcipelago di Pointe Géologie. |
Si discerne, sulla neve, un deposito di materiali e, in secondo piano, la lingua del ghiacciaio dell'Astrolabe che avanza sul mare. |
Ci avviciniamo all'isola dei Pétrels dove si trova la base Dumont d'Urville. |
Prima di tornare sulla base, sorvoliamo l'estremità del ghiacciaio dell'Astrolabe la cui superficie è solcata di profondi crepacci. |
Altra veduta della superficie tormentata del ghiacciaio. |
Al primo piano si vede l'antenna dell'Alouette 2 e, sotto, abbiamo una visione dall'alto sui crepacci del ghiacciaio. |
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