Album foto: "Inizio della campagna invernale"

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Lo spostamento dell'ultima dozzina della squadra invernale della 17a spedizione in Terra Adelia, si è potuto realizzare, solo alla fine della campagna d'estate perché la base era così affollata che non c'era più posto per accoglierci. Durante l'estate si è svolta una campagna scientifica di studio dell'ionosfera (tra 100 e 300 km di altitudine) con il lancio di tre razzi. Le condizioni ideali per questo esperimento sono state trovate solo alla fine dell'estate. 
Per vedere il film di questa campagna cliccare sul collegamento: 
Terre Adélie Année Spatiale n°1, nella pagina: I LINK
Il film è in francese ma permette anche di visitare la base, come era nel 1967. 
Siamo dunque arrivati, solo il 4 marzo e siccome il capitano del Thala Dan teme un peggioramento del tempo, la nave riparte il giorno dopo, il 5 marzo. Noi tre responsabili dell'apparecchiatura per lo studio dell'ionosfera abbiamo avuto solo una notte per visitare, sotto la guida del responsabile dell'anno precedente, tutte le installazioni che avremo in carica, unitamente a un mucchio di appunti che ha lasciato per noi.

Cominciamo a visitare la base. I cammini per i cavi, la monorotaia che permette di evacuare nel mare i rifiuti della cucina - L'era ecologica non era ancora arrivata fino a noi. Qualche anno dopo la monorotaia sparirà e non ci sarà più niente di buttato nel mare. -
A sinistra: L'edificio "Fillod" metallico (costruito per l'Anno Geofisico Internazionale) ospitando la stazione radio e le camere della squadra invernale.
Il radome di protezione del radar che permette d'inseguire i palloni lanciati dai i meteorologi.
L'antenna di 73 m di altezza dell'apparecchio di sondaggio dell'ionosfera. Funziona come un radar e manda impulsi di onde radio verticalmente, facendone variare la frequenza tra 150 kHz e 20 MHz. Gli impulsi vengono riflessi dai diversi strati dell'ionosfera, secondo la frequenza dell'onda, e permettono di misurarne l'altitudine.
I dati sull'ionosfera sono registrati su di un film 35 mm. Bisogna andare periodicamente nel shelter al piede dell'antenna per cambiare il film che si deve poi sviluppare nel laboratorio foto. Si sorveglia a distanza il funzionamento dell'apparecchio di sondaggio, dal laboratorio "Iono", situato nel "Labo 2" all'altra estremità dell'isola, con i principali edifici della base.
Ghiaccio e roccia nella vicinanza dell'antenna.
Ultimi pinguini Adelia ancora sull’isola.
Sono adulti che debbono finire di mutare le penne per potere andare via. I pulcini nati quest'anno sono già andati via e non torneranno prima di qualche anno, quando saranno pronti per riprodursi.
I pinguini Adelia vengono sulle isole per riprodursi, durante l'estate antartico. Prima dell'inverno ripartono verso il largo, per rimanere al limite del pack dove possono alimentarsi.
La muta in corso può dar loro una "pettinatura" piuttosto comica.
Questo qui è pronto per andare, ma forse sta aspettando i suoi compagni per non partire da solo?
Uno skua antartico, il suo colore lo mimetizza con la roccia dietro di lui.
L'edificio garage e falegnameria. E' servito anche di dormitorio durante la campagna estiva. E' là dove abbiamo passato la nostra prima notte.
Adesso siamo veramente in inverno, la temperatura scende a -20 gradi e il mare è gelato. Tutti gli ultimi uccelli (pinguini Adelia e skua) sono andati via.
Come nei deserti africani (e altri), si vedono certi giorni dei miraggi. Si vedono degli iceberg galleggiare al di sopra dell'orizzonte. Iceberg che di solito non ci sono. Questo fenomeno è dovuto alla rifrazione della luce su  strati d'aria di temperature differente.
Poi, un giorno, nuovi arrivati si fanno vedere. Sono i pinguini imperatori. Arrivano camminando in piccoli gruppi, poi in lunghe colonne.
Quando la superficie è troppo soffice o quando vogliono andare più veloce si mettono a scivolare sul ventre, spingendosi con i piedi e con le ali (che non servono a volare, ma piuttosto come pinne quando nuotano).
Questo imperatore sembra riposarsi un po', dopo un percorso di decine (centinaia?) di chilometri, adesso che ha quasi raggiunto la sua destinazione.
In totale sono migliaia di pinguini imperatori che arrivano nell'arcipelo di Pointe Géologie per accoppiarsi e riprodursi durante l'inverno antartico.

 

 

 

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